Uscire dagli anni fotocopia

Oggi riflettevo sul fatto che in soli 10 mesi ho fatto più cambiamenti che negli ultimi 5 anni della mia vita. Gli anni dalla laurea in poi, infatti, sono stati un susseguirsi di anni fotocopia: una giornata dopo l’altra, tutte uguali, tutte più o meno noiose e tristi.

Se cerco di ricordare cosa ho fatto di memorabile in questi anni non mi viene in mente nulla: pochissimi viaggi (che bello avere finalmente i soldi ma non avere il tempo), pochissime uscite o esperienze nuove, pochissime nuove cose imparate. Mi vengono in mente solo tante giornate rinchiusa in un ufficio a fare cose senza senso, a seguire decisioni prese da persone incompetenti ma con i giusti agganci, a contare le ore che mi separavano dal ritorno a casa, a buttarmi sul divano distrutta senza la forza di fare niente, a chiedermi quando questa tortura sarebbe finalmente finita.

E sono andata avanti così, anno dopo anno. Speravo che qualcosa cambiasse, sognavo che qualcosa cambiasse, ma non passavo mai all’azione, perché il cambiamento mi faceva troppa paura. A un certo punto la mia zona di comfort era diventata talmente piccola che qualsiasi azione leggermente diversa dal solito mi creava ansia e stress.

Poi ho toccato il fondo. E il bello di quando tocchi il fondo è che da lì puoi soltanto risalire. Certo, non l’ho fatto subito. In quel fondo ci ho sguazzato per mesi, forse anche di più. Ma poi, finalmente, ho ricominciato a salire e a fare qualche piccolo (grande) cambiamento.

Negli ultimi 10 mesi ho:

  • lasciato un lavoro a tempo indeterminato a cui avevo dedicato 5 anni della mia vita perché non ne potevo più dell’ambiente tossico che si era creato
  • iniziato un nuovo lavoro che sembrava fantastico (stipendio migliore, ambiente sano, progetti interessanti) per poi lasciarlo dopo pochi mesi in quanto al colloquio si erano dimenticati di dirmi che erano richieste almeno 15 ore di straordinari a settimana…ovviamente non pagati
  • preso una pausa di qualche mese per ritrovare un minimo di serenità mentale e di fiducia nel mondo del lavoro (quest’ultima, in realtà, non credo di averla ritrovata)
  • iniziato un nuovo lavoro meno “prestigioso” dei due precedenti, ma con stesso stipendio, colleghi e capi simpatici e, soprattutto, la possibilità di avere una vita personale al di fuori del lavoro
  • iniziato un percorso di coaching che mi sta portando pian piano ad uscire dalla mia zona di comfort e migliorare la mia vita
  • fatto un corso di meditazione mindfulness MBCT e ricominciato a meditare con regolarità
  • iniziato un master in coaching (per adesso per cambiare la mia vita, in futuro chissà)

Più tanti altri piccoli cambiamenti. Ci sono cose su cui sto ancora lavorando, altre che per il momento ho lasciato in panchina perché ancora non mi sento pronta di affrontare. Ma sono comunque soddisfatta di tutto quello che ho fatto in questi mesi e, soprattutto, sono felice di essere finalmente uscita dagli anni fotocopia.

Ho deciso di sforzarmi di fare almeno una cosa nuova ogni anno proprio per evitare di ricadere in questa trappola. Non per forza qualcosa di enorme come cambiare lavoro, ma anche cose più tranquille come imparare una nuova abilità (uno strumento, una lingua straniera, uno sport) oppure fare un viaggio che sogno da sempre.

Per questo anno ho scelto il coaching, che mi sta dando le basi per modificare tutte le aree della mia vita in cui non sono pienamente soddisfatta. E grazie a questo lavoro su me stessa sono sicura che verranno fuori tanti nuovi progetti e obiettivi a cui dedicarmi in futuro.

Vivere degli anni fotocopia significa non vivere davvero. Ti alzi, fai cose, vedi persone, ti fai trascinare dagli eventi, ma non agisci mai in modo consapevole, non sei mai davvero presente con tutto te stesso. Sei soltanto uno zombie che si trascina avanti, senza una meta precisa.

Io non voglio più essere uno zombie.

2 pensieri su “Uscire dagli anni fotocopia

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