Clorofillati

In questi giorni ho letto un libro che ho preso in biblioteca attratta dal titolo: “Clorofillati: ritornare alla natura e rigenerarsi” di Marcella Danon. È un libro che parla degli effetti che può avere lo stare completamente lontani dalla natura, sempre in città, in mezzo al cemento, ovvero la vita che conducono ormai moltissime persone.

Bambini che nascono in città, in appartamenti senza neanche un balcone, e passano la giornata chiusi in casa o a scuola e al massimo stanno qualche ora al parco il pomeriggio.
Oppure adulti che fanno ogni giorno lavoro-casa-locali-centro commerciale e non vanno mai a passeggiare in montagna o nel bosco.
Nel libro vengono citati alcuni studi che mostrano come uno stile di vita del genere predispone maggiormente a problemi di ansia, paure immotivate e depressione rispetto a uno stile di vita più naturale.

Io sono una di quei bambini nati in città in mezzo al cemento. Fin da piccola ho sempre abitato in appartamento e ad oggi il giardino è ancora un sogno da realizzare.
Quando ero piccola passavo la giornata a scuola e il pomeriggio giocavo a casa oppure andavo al corso di nuoto. Il weekend non ricordo particolari attività all’aperto, solo d’estate ero spesso fuori perché andavo al mare con i miei genitori. Ma anche in questo caso si trattava di uno stabilimento balneare, quindi un luogo naturale un po’ “cementizzato”. Nella mia famiglia non c’era l’abitudine di andare a passeggiare nel bosco o di passare una giornata in montagna, e anche quando sono diventata indipendente e ho iniziato a uscire con gli amici non ricordo molte attività all’aperto. Ricordo giri in centro, cinema, centro commerciale, discoteche.

Solo qualche anno fa ho cominciato a sentir nascere in me il bisogno di passare più tempo all’aperto, nel verde. Con i vari lockdown questo bisogno è diventato sempre più forte. Ricordo di aver iniziato a sentirmi davvero stretta nel mio appartamento senza alcuno spazio all’aperto, con la sua vista su distese di palazzi e di asfalto.

Purtroppo, al momento abito ancora in quell’appartamento e la mia casetta col giardino sembra ancora un sogno molto lontano. Ho però cominciato a organizzare molte gite all’aperto. Sono andata più volte a camminare nella natura in questi due anni che in tutta la mia vita. Cerco di andare spesso a fare qualche camminata nel bosco o in sentieri distanti circa 20 minuti di auto da casa mia e di organizzare ogni tanto qualche trekking in montagna.

Anche l’autrice del libro afferma che non occorre necessariamente andare a vivere in mezzo al nulla per sperimentare gli effetti benefici della natura, basta organizzare più spesso dei momenti all’aperto: una camminata in riva al mare invece che in centro, una giornata al parco invece che al centro commerciale, ecc.
Insomma, niente di rivoluzionario, penso che ormai sia ben chiaro a tutti che esserci distaccati quasi del tutto dalla natura non ci fa per niente bene, ma ogni tanto fa bene ricordarcelo.
Adesso che comincerà a fare meno caldo cercherò di andare più spesso a camminare per i sentieri. Quando lo faccio mi rendo conto che mi sento meglio: il verde intorno, gli uccellini che cinguettano, camminare stancandomi ma sentendomi più viva…tutto questo mi fa sentire energica e ricaricata!

5 pensieri su “Clorofillati

  1. Io sono una di quelle persone che, dopo 29 anni in città, ha avuto l’occasione di trasferirsi in un paese abbastanza vicino alla campagna e di questo mi sento estremamente grata, adesso che da quel trasloco sono passati quasi quattro anni. In realtà il piano sarebbe quello di trasferirsi ancora più in campagna, quasi fra i boschi, e sinceramente non vedo l’ora perchè la vita in mezzo alla natura mi fa sentire purificata, riesco davvero a percepire l’energia della natura stessa e credo che non ci sia nulla di più bello al mondo.
    Non posso che condividere totalmente le tue parole.

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  2. Comprendo benissimo il tuo stato d’animo, anche io friggo chiusa in ‘sto cavolo di appartamento di città! Per fortuna ho occasione di stare all’aria aperta e anche un po’ nella natura facendo tanto campeggio, ma lo ammetto: per me non è mai abbastanza…

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